giovedì 22 novembre 2007

CI SIAMO SENTITI....

Eccomi di nuovo qua a scrivere...
sono a casa in uno dei lunghissimi 21 giorni di malattia...ed ho deciso di scrivere qualcosa sul nostro primo anno da motociclisti... visto che in moto per il momento non ci posso andare.
Che dire.... per tutti noi, fatta eccezione per Luca e Pino, sta per terminare il primo anno in moto... il primo anno da centauri...
Un anno che nessuno avrebbe potuto immaginare così pieno di emozioni, così pieno di divertimento, così pieno di compagnia, così pieno di viaggi.

I viaggi..già!!Che bello viaggiare!!! che bello salire in sella e andare...dove?? boh!!L'importante è andare!!!
Sui nostri bolidi ne abbiamo combinate di tutti i colori, ne abbiamo viste di ogni tipo. Ed è per questo che viaggare è bello...perchè da un viaggio non sai mai cosa ti puoi aspettare... lo scopri pian piano, kilometro dopo kilometro...passo dopo passo.
Quest'anno, in sella alle nostre moto,
ci siamo sentiti dei "RE" quando percorrevamo le strade deserte che ci portavano ad INNSBRUCK...
ci siamo sentiti pieni di gioia, quando dopo un viaggio durato ore in terra straniera, io e Luca siamo riusciti ad incontrare Max e Topu a PUNAT in Croazia...
ci siamo sentiti "BAGNATI" dalla pioggia e ci siamo sentiti "VOGLIOSI DI UNA DOCCIA CALDA"...
ci siamo sentiti dei "CONQUISTADORES" quando percorrevamo in lungo e in largo tutte le isole della bella CROAZIA...
ci siamo sentiti dei GRANDI PIRLA, quando ci toccava alzare la moto da terra dopo una caduta...
ci siamo sentiti dei "VINCITORI" quando arrivati in cima ad un passo, qualunque esso fosse....dallo Stelvio all'Aprica...al Brennero..al Giovio..., guardando la valle dicevamo "UN GIORNO TUTTO QUESTO SARA' MIO".
ci siamo sentiti "ROSSI, STONER, oppure CAPIROSSI" quando si voleva tirare il motore un pò più del solito...
ci siamo sentiti "SFIGATI", o meglio, mi sono sentito "SFIGATO", quando ti arriva la cartolina verde con scritto a quanto ammonta il tuo debito con lo stato Italiano.
ci siamo sentiti...
ci siamo sentiti...
ci siamo sentiti molte e molte cose, non ci sono dubbi...
ma dall'inizio alla fine ci siamo sempre sentiti un gruppo...
un gruppo che ha voglia ancora di divertirsi... di godersi fino all'ultimo minuto un week-end primaverile... un gruppo che continuerà anche l'anno prossimo... e anche quello dopo ancora.... e perfino anche quello dopo...
a salire in sella e ad andare...dove?? boh!!L'importante è andare!!!

domenica 14 ottobre 2007

7 Ottobre: Una Vista del lago di Lugano

Partiti nel primo pomeriggio, gli ultimi reduci di un'estate fatta di sole e 2 ruote, io(Lucaz) la Roby (approfittando del mio piccolo divanetto) e Damo (ultimo acquisto del gruppo) siamo partiti alla volta dei paesini sopra Como, non ben sapendo dove in realtà ci saremmo fermati a fare la tipica sosta che spezza il viaggio di ogni motociclista tra andata e ritorno.
Arrivati a Como e dopo una breve consultazione abbiamo deciso di andare sul belvedere di Lanzo da dove si può ammirare la spettacolare vista del lago di Lugano.
Dopo varie peripezie: la Roby che mi tira testate e sassi in mezzo alla strada che puntualmente prendo cercando di non farlo arriviamo e, a conferma che la stagione sta ormai finendo ci prendiamo tutti e tre una bella cioccolata calda e gustosa.
Dopo aver riso, scherzato e fatto qualche foto abbiamo deciso di ripartire poiché la notte e quindi il freddo cominciavano ad arrivare.

A Como ovviamente io con la mia snella moto rimango indietro e perdo di vista Damo.
Non vedendolo più abbiamo deciso di chiamarlo facendogli domande precise del tipo: "Sei passato sotto un ponte e poi hai fatto una salita?" Damo mi risponde con altrettanta precisione: "Bho ho seguito per Milano!!"; il risultato di questa discussione è facile da ipotizzare:
lui è tornato giù per la Milano-Meda e io per l'autostrada.
Arrivati entrambi a Cinisello con il buio e il freddo ci siamo rifugiati nelle nostre case.

lunedì 8 ottobre 2007

multe entro quando?!

data la brutta esperienza di fabio (speriamo non anche mia) ho fatto i conti per capire quando siamo fuori pericolo... dopo 150 giorni

13 maggio -> 10 ottobre
pupo

20 maggio -> 17 ottobre
max, topu, pino, pupo, fabio

3 giugno -> 31 ottobre
lucaz, fabio, topu

10 giugno -> 7 novembre
lucaz, topu, max

17 giugno -> 14 novembre
fabio, pino, pupo, max, lucaz

30 giugno -> 27 novembre
topu, pupo

14 15 luglio -> 12 dicembre
lucaz, fabio, max

22 luglio -> 19 dicembre
lucaz, pino, fabio, topu

3 agosto -> 31 dicembre
pupo, topu

tra il 31 dicembre e il 15 gennaio c'è la possibilità di quelle della croazia

19 agosto -> 16 gennaio
damo, topu, pino (nn so chi c'era)

26 agosto -> 23 gennaio
topu, max, lucaz, pupo, damo, fabio

9 settembre -> 6 febbraio
lucaz, pino, fabio, pupo

domenica 23 settembre 2007

Vedi a trovare le scuse giuste?!?!

era il 13 maggio.... Fabio e Pupo in giro a scannare le loro moto. L’obbiettivo è un giretto non più lungo di 3 ore nei pressi di Lecco e Bellaggio e poi su per Canzo, passando per il MURO DI SORMANO (e NESSO n.d.r.), con obbiettivo Piani del Tivano. Ore 14:10 e siamo pronti: Pupo con le nuove modifiche al suo bolide.... (vuole guidare comodo il signorino...), Fabio con la moto appena lavata.......Dopo la breve pausa si risale in sella e giù verso Nesso, la strada non è delle migliori ma ci si diverte lo stesso.(anche gli agenti locali... n.d.r.) Ora l’obbiettivo è raggiungere la veloccissima Como – Bellaggio (la strada preferita di Pupo). Arrivati sulla provinciale, subito Pupo inizia a aprire il gas, ma Zanini tiene botta. Si prosegue fino a Lecco con l’incubo dei carabinieri (scampati 2 posti di blocco), per riprendere la valassina. (siete proprio sicuri?? n.d.r.)
oggi 22 settembre... ci facciamo raccontare dal protagonista/i di quella giornata di maggio....
fabio a te la linea....

lunedì 17 settembre 2007

FABIO, ABBANDONDATO, SE NE VA IN VAL TREBBIA


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16 settembre 2007
ritrovo ore 10.30 sopra i box di Fabio e di Giro.
Partecipanti: Fabio, Giro e Pappo (amico di Giro).
Pacconari: Pino in testa... e poi tutti gli altri assenti.
La compagnia è composta da 2 ducati, un monster 900 nero lucido, e il mio mostro bianco rosso, e dallo Z750 arancione di Giro.
La meta non era ancora stata decisa.. e dopo un breve summit si decide di optare per la Val Trebbia.
Valle che collega Piacenza a Genova, attraverso gli appennini.
Il tour inizia con la tangeziale di Milano che ci porta verso l'ingresso dell' A1.
Percorriamo l'autostrada a gran velocità in attesa dell'uscita "Piacenza Sud".
Usciti dall'autostrada, si segue verso Bobbio.... qui inizia veramente il bello.
La strada è spettacolare, larga al punto giusto, costeggia il fiume Trebbia con curve strettissime...
Il panorama è notevole... ma la strada fa paura da quanto è bella!!
Da Piacenza a Genova ci aspettano 70-80 km di sole curve...
non si fa tempo a tirare su la moto da destra che la si deve buttare giù a sinistra.
Un'emozione unica...
Gasati come matti ci fermiamo in un ristorante a Ottone per mangiare qualcosina.. un piatto di lasagne e due di qualcos'altro con salsa di noci ci ridanno le forze.
E dopo il caffè siamo di nuovo in sella. Verso Genova.
La strada per quanto possibile diventa ancora più bella... ora è diventata un insieme di curve veloci fatte tutte in piega e con gas aperto.... e rettilinei.... da fare invidia a Laguna Seca.
Noi 3 centauri capitanati dal buon Giro che tiene l'andatura proseguiamo a cannone.... mangiamo kilometri su kilometri.. e arriviamo in prossimità di Genova, dove, dopo un breve summit prendiamo la strada per Busalla. Ora ci rimango solo 20 km di curve... e vanno sfruttate fino alla fine...
Arrivati a Busalla si prende la Serravalle che nel primo pezzo è veramente divertente... poi diventa una palla clamorosa... tutta dritta fino a casa.
E il giro è finito.

sabato 15 settembre 2007

Zambla e S. Marco… two is meglio che one… no?


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Domenica 9 settembre ore 11.00 penso sia la prima volta che riusciamo ad essere quasi puntuali.

Questa volta il percorso l’ho preparato io (Pupo) ci dirigiamo verso l’autostrada in direzione Venezia, qualche decina di chilometri a velocità di crociera per paura degli autovelox, uscita Dalmine, prendiamo una superstrada trafficatissima ma la vista dei monti non troppo lontani rende meno noiosa la percorrenza.

Finalmente le prime curve e il primo bivio dove a causa di… non voglio fare nomi, che non vede le frecce di chi deve fare strade ci si perde… (poi ditemi chi è più babbolo) ma è solo un incidente di percorso… anche perché il passo di Zambla incombe… le prime curve, le gomme si scaldano i motori rombano e i 2 cilindri fanno la differenza (e nel caso di luca la differenza la fa il peso, non il suo)… fino ad arrivare in cima al passo, a Zambla alta, posto già familiare ma in altra stagione (ringraziamo il buon Tonussi)… li ci sediamo in mezzo al prato per il pic-nic insieme alle mucche.

Riposati e a stomaco pieno ritorniamo sui nostri passi fino al bivio per San Giovanni Bianco… percorriamo con prudenza una piccola strada un po’ dissestata, e dopo poco intravediamo l’indicazione Passo S. Marco… e da li le emozioni dell’ultima volta risvegliano l’adrenalina e si cambia passo… un gruppo di supersportive ci sorpassa, penso chuck non li mollare, lui come il migliore chuck norris gli si attacca e lo seguo a ruota… fino a quando la potenza bruta dei loro mezzi ha la meglio sui nostri cuori… rincuorati dall’aver passato un gruppo di customisti accostiamo per aspettare i nostri compagnetti… e si riparte da li in poi complice le belle curve pennellate dalle nostre moto e lo splendido spettacolo che questo passo regala l’adrenalina lascia il posto all’emozione fino a raggiungere quota 2000 metri dove incontriamo qualche decina di persone tutte legate dalla stessa passione… le 2 ruote.

Dopo aver detto qualche caxxata si scende per raggiungere la Valtellina all’altezza di Morbegno… qui oltre alla flora ci si presenta la fauna del passo S. Marco, quindi occhio alle tortine in strada… chuck fa strada, dietro questa volta c’è pino col 4 cilindri, poi io e lucaz.

Arrivati a Morbegno il commento di chuck: ”Questa strada è una pista!”

Un po’ di statale fino a colico e da li routine :Valassina… sosta sul piazzale… e si torna a casa per il meritato riposo…

giovedì 30 agosto 2007

E SIAMO SEMPRE DI PIU' SUI PIANI DEL TIVANO!!

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Non ci accontentiamo mai!!Siamo sempre di più!
Giorno: domenica 26 agosto.
Orario di ritrovo: 14:30.
Obbiettivo: Monticello, Missaglia, Asso, Pian del Tivano e bagno nel lago di Lecco. (200 km totali)
I primi ad arrivare sul piazzale sono i nuovi acquisti Damiano e Viola, più pronti di tutti.
Dopo qualche minuto arrivo io (Chuck) e sono già le 14:35... giungono in seguenza Franco, primo giro con il gruppo, Topu, Max, Lucaz e la Roby (i quali..... sbadati... devono tornare a casa a prendere il costume). Per ultimo con calma arriva anche Pupo.. e come sempre si parte con mezz'ora di ritardo.
Il caldo è impressionante.... la pelle delle nostre giacche scotta... l'aria che penetra nei nostri caschi è bollente... ma è la nostra voglia di viaggiare che domina su tutto!!
Si parte: all'incrocio con via cilea.... scoppia l'inferno... sette moto che sgasano e suonano il clacson tutte insieme...e sette COGLIONI che piangono dal ridere. Momenti unici e indimenticabili.
Dopo pochi km in Valassinasa si esce a Carate e poi si prende la statale per Monticello. La voglia di "tirare" la moto è tanta... finalmente liberi dalle santissime borse che ci hanno accompagnato in vacanza, finalmente agili come una volta.... corriamo verso Monticello il gruppo si spacca in 2. Davanti Topu con il kawa che conosce la strada, seguito a ruota dal Fazer quattro cilindri di Franco (gran smanettone), e dall'indomabile Ducatista Chuck.
I 3 scappano via a mille all'ora... il gruppo dietro li insegue ad una buona andatura. Si arriva a Monticello e poi di nuovo giù verso Pescate sul Lago passando per Missaglia. Si continua a correre e si arriva a Lecco. Si prosegue e poi curva a sinistra...si inizia a salire verso Asso.
La strada è molto divertente... le gomme oramai in temperatura ci tengono attaccati all'asfalto... si può spingere.
Sono 15 kilometri fatti tutti d'un fiato quelli che ci portano ai Piani del Tivano.
Intanto... in salita... il terzetto al comando era diventato un quartetto capitanato da Pupo che tirava il gruppetto.
Poco dietro c'era un'ottimo Damiamo con la nuova Hornet accompagnato dalla morosa Vio, Luca con la piccolissima Custom e la Roby sul sedile del passeggero, e poi Max il solito Max.
Questa volta siamo in 9 a conquistare i Piani del Tivano... e saremo sempre di più.
Dopo una piccola pausa... quattro chiacchere e due risate... salutiamo Franco e Pupo che decidono di tornare a casa... ci rimettiamo in sella ai nostri bolidi e giù in discesa verso il lago...
ora tiro io con il Ducati...gran bella bestia... e faccio subito il vuoto.... scherzo!!!! Topu era appena dietro.... ma Damo dov'era???? ahahah
Nel giro di mezz'ora siamo a Lecco.. in costume.... a mollo dentro il lago.
Oltre a noi solo altre due persone in acqua...ci sarà un motivo???
Finito il bagnetto e dopo esserci asciugati... ci rivestiamo e saliamo sulle rispettive moto... si torna a casa... Valassina e il giro è finito...

venerdì 24 agosto 2007

I sette vizi capitali!!!

Dobbiamo votare il titolo del blog!!!
E associare ad ognuno un vizio capitale, che ognuno voti.
I 7 Vizi Capitali


1) Superbia
Il superbo ostenta sicurezza e cultura e sminuisce i meriti altrui. La sua posizione psicologica è però più complessa: non sempre è realmente convinto di possedere tutte le qualità che lui stesso si attribuisce. Teme delusioni e insuccessi perchè rivelerebbero la triste verità che egli stesso sospetta, quella di essere in realtà un mediocre, un normodotato, di rientrare nella media.

2) Accidia
Indolenza, indifferenza: l'accidioso indugia voluttuosamente nell'ozio e nell'errore. Sa quali siano i suoi impegni, ma pur di non assolverli, ne ridimensiona la portata, autoconvincendosi che si tratti di piccolezze e che rimandarle non comporti conseguenze gravi.

3) Lussuria
La lussuria non è la semplice dedizione ai piaceri sensuali. Lussurioso è soprattutto chi si lascia rapire e cullare continuamente dalla fantasie sensuali. La lussuria diventa un vizio quando il costante volgersi del pensiero al desiderio impedisce il normale svolgimento delle incombenze quotidiane.

4) Ira
L'ira non è l'occasionale esplosione di rabbia: diventa un vizio in presenza di un'estrema suscettibilità che fa sì che anche la più trascurabile delle inezie sia capace di scatenare una furia selvaggia.

5) Gola
Il peccato di gola non è la mera ingordigia o la smodata consumazione di cibo, ma il lusso alimentare, la predilezione per la cucina raffinata, la propensione a cibarsi esclusivamente di pietanze pregiate e costose.

6) Invidia
Per l'invidioso, la felicità altrui è fonte di personale frustrazione. Sminuisce i successi altrui e li attribuisce alla fortuna o al caso o sostiene che siano frutto di ingiustizia.

7) Avarizia
Estremo contenimento delle spese non perchè lo imponga la necessità, ma per il gusto di risparmiare fine a se stesso. L'avaro si sente un virtuoso e si descrive con aggettivi delicati ed equilibrati: prudente, attento, oculato, parco.

Alla ricerca delle 5 B...

Clicca per vedere la galleria fotografica delle vacanze in Croazia 2007

Martedì 7 Agosto ore 9.30
Max, Topu, Pino, Pupo partono super determinati a fare quello che D'Annunzio fece 50 anni fa, non togliersi le costole, ma conquistare Fiume e la Dalmazia, l'A4 sembra Milano il 16 Agosto, deserta, rispettando i limiti visto che ci sono più telecamere sul tratto Milano Brescia che a Canale5, si viaggia a passo spedito verso Lignano dove ci attende Chuck e i suoi poderosi cavalli (o calci).
Arrivati a Lignano ci attende una partitella sulla spiaggia Terroni contro Pulenta, vinta dai secondi dopo una dura lotta che costa le stigmati al buon Enzo Ghinazzi in arte Pupo.
La sera è mondana allo stato puro, la fauna lignanese è molto apprezzata, si beve a gogo a volte gratis... ma nella testa di molti c'è l'obiettivo Croazia, non ci possono essere distrazioni e quindi solo Pupo va a ballare con Zanna e i suoi compari, che ringraziamo per l'ospitalità.
Il mattino si parte, attraversiamo la Slovenia sotto l'acqua, ma questo non ci ferma, arriviamo a Fiume e passiamo oltre ci attende Cres (che non significa troppo in milanese), sbarchiamo sull'isola e ci troviamo sul passo da cui si vede il mare a Destra e a sinistra scendiamo a Beli dove ci attende una discesa al 20%, capre, pecore che divertimento sentirle belare la notte (Max era in tenda per i maliziosi...) e un paesino sperduto con un solo ristorante dove abbiamo mangiato bene, a lume di candela, non è Broken Mountain non vi preoccupate.
Il giorno seguente siamo tornati a NereZine dove una ragazza saluta Max, il quale sta al gioco, poi capisce che è la ex del suo presidente Armando, la quale ci invita ad andare al Camping dove sta lei "a sinistra dei bagni... se avete bisogno..." poi svanì come le illusioni di Gemini nella terza casa...
Il giorno seguente si va a Valun e poi a Berezizaozaioip un paese a 500 metri dal mare con la strada un sentiero EE (Escursionisti esperti) che ti porta al mare, spettacolo della natura dall'alto dalla spiaggia e sott'acqua, un mare di pesci, ma risalire per quella strada con le ciabatte da roccia mi ha reso la persona più blasfema della terra, dopo Berto ovviamente.
Arrivati in cima comincia a piovere e ci rifugiamo in un baretto, Pino vede il suo ANGELO (chiedete a lui per delucidazioni), che gli annuncia la sua prossima natività, noi ci mettiamo in un tavolo con due veneti e le rispettive consorti croate che, con sfondo un partita a carte, ci illustrano i posti dove andare, ci dicono come si saluta in croato, BOK!!!!
D'ora in poi questo sarà il tormentone dell'estate un bok non lo si nega a nessuno, ma le risposte sono poche e pressochè inutili visto che chi ti saluta sono solo bambini e disagiati, la nostra avventura contina con Lusjini prima di sbarcare a Krk dove incontriamo Chuck e Stucaz, la vacanza riparte ed ora siamo in sei, alloggiamo in un B&B a Punat, per la gioia di Pino e Pupo, la vicina sembra MOLTO disponibile ai rapporti interpersonal. Giriamo tutta l'isola: vediamo Baska e StraBaska (paradiso in terra) rischiamo la vita quando un gregge si apposta in un serie di tornanti accupando tutta la strada.
Serata casalinga in cui ci facciamo da mangiare gli spaghetti con salvia e tonno conditi da quattro risate, poi ripartiamo per Rab, qui ci attende un altro B&B, non prima di aver insultato una sciura che dopo aver cercato di truffarci, ci dice "se non ci sono soldi stare a casa". Il padrone apprezza le moto e fa le foto con il figlio sul ducatone dello Zanna mentre il padre preferisce la "Barca" di Lucaz... che gusti 'sti croati.
Qui vediamo la spiaggia di Konat la Rimini croata in cui dopo 2 km l'acqua ti arriva ancora ALLE CAVIGLIE, dove scattano la battaglia dei galli, la piramide a terra e pure quella in piedi , e l'oretta con il freesbee.
Giunge il momento dell'ultima isola Pag qui i kilometri vengono mangiati come fagioli percorriamo strade incestuose e fratricide e ponti come quello in foto.
Nell' isola di Pag arriviamo a vedere probabilmente la spiaggia migliore vista in croazia con un mare unico e ricco di pesci, spettacolo allo stato puro.
A Pag in un attimo di pazzia Max si butta nell'acqua porto, piglia la lebbra e forse si salverà...
Ora ci attendono 750km per tornare alla nostra Cinisello, kilometri che percorriamo ad andatura spedita. La moto di Max lo abbandona al casello di Monza ma dopo qualche spinta si torna a casa tutti sani e salvi... e tutti con lo stesso male al culo.
Che spettacolo! La prossima sarà Capo Nord? Chi lo sa!!!!

lunedì 6 agosto 2007

Cinisello-Morbegno 3 ore di spettacoli


È il 3 Agosto la vacanza in Croazia incombe, Pupo (che tra l’altro sarei io), deve andare a trovare la sua zavorrina (nn molto felice di esserlo) a Sondrio, il Buon Tonussi si prende un giorno di riposo dal tirocinio per prepararsi alle vacanze e paccato dalla sua quasi zavorrina si mette d’accordo per un giretto per accompagnarmi a Sondrio.

Penso subito alla Valsassina ke è un buon compromesso tra le due città… ma ad un certo punto noto sulla cartina una strada alquanto zizagante che porta fino a morbegno… il Buon Tonussi è con me…

Dopo un po di ritardi per le innumerevoli faccende alle 15.15 si parte, solita routine, Valassina fino a lecco con uscita Valsassina… incontriamo una infinita galleria a forma di spirale e all’uscita dopo aver un po discusso con la segnaletica sempre imprecisa proseguiamo sulla retta via… anche se quando la strada diventa iper tortuosa e della larghezza di una moto di traverso ci sale qualche dubbio ma è la via è giusta… insomma velocità di crociera clacson ad ogni curva ma panorama a dir poco mozzafiato… così per una trentina di chilometri.

Scendiamo dalla montagna la strada torna a due corsie, entriamo nella provincia di bergamo attraversiamo la Val Taleggio… passando in continuazione da un parte all’altra del ruscello alla base della bellissima valle e ci dirigiamo verso il passa S.Marco, inutile dirvi lo spettacolo, strada larghissima tornanti dolci, una goduria per poi raggiungere l’apice intorno ai 1800 m quando il sole del tramonto illuminava le verdi montagne… davvero splendido.

Breve sosta al rifugio S,marco in cima al passo per osservare il panorama prima di scendere faticosamente a morbegno… dove ognuno prese la sua strada.

Ringrazio il Buon Tonussi per avermi accompagnato praticamente fino a Sondrio, e vi ripropongo la gita… Cinisello- Morbegno 3 ore di spettacoli :D

lunedì 23 luglio 2007

PASSO DOPO PASSO


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Aspettavamo da tempo questo momento..e sabato mattina le nostre voglie sono state soddisfatte.

partenza ore 8 dal piazzale "ognuno ci mette il tempo che deve"...e infatti si parte alle 8 e mezza abbondanti ma con i serbatoi pieni!!!
All'appello rispondono: un'assonnato pino con una nudissima (senza borse e palle varie) Suzzuki GSR, un'esaltato Fabio a cavallo di una fiammeggiante e carichissima Ducati S2R, Un mattiniero Topu accompagnato da una superchilometrata Kwasaki ER-6n e un chopperoso Lucaz con una chopperosa Honda VTX carica come un mulo.
Orami la vallassina è un po' come fosse il corridoio di casa nostra quindi la percorriamo quasi ad occhi chiusi, ma gia lì lo spirito cameratista del biker si fa sentire continuandoci a fare gesti di conforto e tenendo d'occhio le BORSE degli altri; arrivati in val chiavenna siamo rallentati da qualche automobilista che però ci lasciamo alle spalle quando puntiamo per san moritz. Superato il confine svizzero decidiamo di esorcizzare Pino sostando al benzinaio storico ove perse il suoi averi quel di che fu.
Ora la strada si fa interesante, tornanti, rettilenei, curvette, curvoni, sorpassi e... il Maloja e li che ci attende, le moto chiedono un meritato riposo come cavalli assetati che arrancano in alta quota; ma c'è un cavaliere, però, che non sente questo richiamo ed il povero cavallo di Pino prosegue la sua corsa fino a San Moritz (già da qui si può intuire il ruolo che ha a vuto il sempreverde sopranominato) contrariamente ai canoni istituiti dal codice dei centauri cinisellesi.
Recuperato il distratto biker proseguiamo per le strade svizzere masticando l'asfalto e facendo scorrere forte l'adrenalina nelle nostre vene ad ogni sorpasso.. ma approposito ad ASFALTO: io (topu) ho deciso di misurare la consistenza di tale manto stradale tentando di fare del motocros ad una rotonda e cascando come una pera sul suolo straniero (santi paratelai!!!!), ma mi rialzo con qualche mini graffio alla moto e all'orgoglio.
Il paesaggio è fantastico: sterminate pianure alternate da strette gole rocciose, centauri da ogni direzione e mano sinistra sempre pronta al saluto; dopo un gioco di sorpassi e contro sorpassi con un gruppo di menosi BMWisti e supersportivi (e menosissimi rompiballe) TMAXisti arrivaiamo al confine austriaco, ci rifocilliamo noi e le moto con cibo e benza svizzera prima di varcare la soglia dello stato.
Il paesaggio cambia poco, solo le pianure sono più sterminate, come i nostri pensieri di libertà, ognuno nel suo casco cantava canzoni e ascoltava i propri sentimenti, abbiamo fatto tratti di starda in cui c'eravamo solo noi quattro e le nostre motociclette, purtroppo non trovo le parole per descrivere il momento, forse perchè non ce ne sono.
innsbruck è ormai vicina, ancora qualche km immezzo al verde e finalmente varchiamo la soglia della città.
La atraversiamo lentamente ponendoci come obbiettivo un campeggio alle porte del capoluogo, ma forse non era un pensiero comune!! Infatti Pino prende la testa del gruppo e con un nervoso accostamento ci ferma, si leva il casco e , alle facce attonite degli altri che si chiedevano il perchè di tale gesto, risponde: "NON SI PUO' ANDARE AVANTI COSI'"... dopo una risata generale ne approffittiamo per riposare e organizzare meglio le idee.
Finalmente troviamo un posto per la notte (non prima di aver chiesto informazioni in un inglese improbabile).. montiamo le "utilissime" tendementre discutiamo con un tedesco sulle prodezze della ducati e dei ducatisti (da notare che tale personaggio nn spicicava una parola in inglese.. ma viva il linguaggio dei gesti).

Il gruppo decide di passare una piacevole serata in centro, ma non si aspettava che ci fosse "la sagra della gnoccas"...mammamia, inutile dire che innrbuck c'è piaciuta in tutto e PER tuttE.

Dato il divieto di circolazione (e di casino) dopo le 11 di sera, ci ritiriamo presto nei nostri sacchiapelo.. ma non nelle nostre tende, infatti abbiamo passato una piacevole notte sotto un cielo stellato... buonanotte
(...continua...)

dopo settimane di latitanza riprendo e concludo... scusate tanto!!!

Veniamo svegliati all'alba da un lontano suono di campane che chiamavano messa (alle SEI!!) e dopo esserci rigirati nei sacchiapelo per un po' decidiamo di alzarci, un cielo plumbeo ci accoglie al nuovo giorno, dunque smontiamo di fretta e furia le "utilissime" tende e paghiamo il conto ad un campeggiatore pignolo... ma economico!
Destinazione: Italia, Percorso: passo del Brennero senza autostrada, Difficoltà: sarebbe stato semplice con della segnaletica stradale decente... infatti siamo costretti a fermarci per riordinare le idee, forse attratti dalla mia fumante errina (radiatore bagnato) o da un motociclista simile a batman (pino con la mantellina) le polizia austriaca ci avvicina, dopo un discorsetto in un improbabilissimo inglese abbondantemente gesticolato gli sbirri si propongono di accompagnarci.. cosa? Sì ci accompagnano per almeno 3 km, dopo di che ringraziamo e ci separiamo.
La strada è piacevole, attraversiamo qualche paesino molto tirolese e ci fermiamo solo a recuperare i pezzi che Fabio lascia per strada (copri borse.. foulard...), il Brennero non ha niente di eccezionale apparte una spaventosa autostrada soprelevata e uno strudel ottimo che ci godiamo insieme ad un cappuccino.
Proseguiamo in Italia per strade ancora molto scorrevoli e piacevoli.. qualche dubbio sulle vie da percorrere ma ce la caviamo e ci dirigiamo verso Merano passando per il passo del Giovo: sembrava un passo del cavolo dalla cartina (nn avevamo letto la quota) ma la strada diventa sempre più impegnativa e interessante, ottima visibilità, poche macchine e ben'educate, l'ideale per le due naked bicilindriche che prendono la testa e la allungano come fossimo una giraffa, il resto del corpo è costituito dalla quattrotempi guidata dal sempreverde Pino che sostiene moralmente la ciopperona di Lucaz (non è forse una moto da montagna ma il pilota si difende bene tirandola nn male su per l'asfalto inclinato); gli ultimi tornanti meritano tutta la fatica e le schiene rotte data la loro collocazione immezzo al verde e l'ottimo stato dell'asfalto (una pista naturale wow!!).
Come sempre in cima ad un passo si trovano gruppi di fratelli motociclisti e simpatici personaggi sempre pronti a scattarti una foto!!
Ma non abbiamo tempo da perdere, in sella che si parte alla volta di Merano.
Attraversata la "metropoli" sud tirolese ci dirigiamo verso lo Stelvio lungo una via ampia e rilassante (passiamo anche sotto il castello della fors ma solo topu sa di cosa si tratta). Finalmente si intravedono i ghiacciai, deviamo e attraversiamo la cittadina di Prato allo Stelvio e io (Topu) vengo investito da ricordi di infanzia, ma abbiamo poco tempo per queste emozioni e occorre fare spazio per le nuove che ci attendono.
Ci prepariamo ad affrontarLo vestendoci con gli impermeabili e partiamo: il primo tornante è il numero 48 ciò significa che ne mancano ancora 47!!! mammamia, mentre ci arrampichiamo mantenendo il gruppo molto compatto lo spettaccolo che ci circonda è sempre piu agghiacciante, rocce e ghiaccio ci fanno da sfondo, man mano che si sale ci si accorge che l'atteggiamento comune dei personaggi che si incontrano è molto famigliare, auto, moto e bici sembrano dirsi: "siamo tutti nella stessa impresa" e c'è collaborazione e comprensione nel momento in cui si sbaglia un tornante o si vorrebbe sfogare la manetta.
la strada è un'imponente serpentone che si arrampica su un'immenso masso alto 2758m, e noi siamo i sui piccoli parassiti a due ruote che ci serviamo di lui per raggiungere la vetta.






in cima ci attende un'immenso parco-moto, e dei panini con salsiccia e crauti servito da due pittoreschi tirolesi!!



Dopo aver assaporato l'aria della montagna più alta fino ad ora toccata con le nostre gomme ripartiamo verso Bormio.



La strada in discesa è ancora mozzafiato e per qualcuno anche mozzabenza, il ducatone (the italian ingenier's error..va be l'inglese) si dimostra una beona e tanto per cambiare Fabio rimane a secco... ma con un gran culo riesce arrivare al benzinaio senza spingere: 5 km di discesa a motore spento!!!




Il resto del viaggio è stato un pò una palla perchè eravamo stanchi e poi c'erano dei lavori che ci hanno fatto disperdere per la val tellina, ci fermiamo solo per ricompattare il gruppo ormai smembrato e per una coca ma.. fatalità: tanto fortunato con la benza quanto sfigato con la strada, una disconnessione traditrice porta il nostro ducatista a saggiare il terreno, ma per fortuna la bassissima velocità (praticamente fermo) e le ottime borse laterali parano il colpo limitando i danni ad uno specchietto molle e graffiato!!





Dopo questa disavventura si torna a casa passando per il nostro solito corridoio "vallassa".








Una volta a casa guardiamo il contachilometri: quasi 830km in 2 giorni... fantastico!! un'assaggio dell'estate che ci aspetta e una passione della quale non ci si puo non innamorare!




Grazie ragazzi!!

mercoledì 18 luglio 2007

Due giorni nel "podere" di Re Vittorio

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Clicca qui per vedere la galleria fotografica della gita a Ponte di Legno

Si doveva partire alle ore 9.30 di Sabato 14 Luglio, ma la madre di Max gli fa un cazziatone di 30 minuti sulla posizione delle borse e sul suo essere disordinato... fatto sta che si parte alle 10 all'appello rispondono Max, Luca con Roberta al seguito e Fabio.
Pronti via e si percorre la Valassina come il TGV percorre le Alpi, inesorabile e silenzioso viaggia verso la meta, solo il dover fare benzina rallenta i centauri fino a Morbegno.
Poi arriva la statale e la CODA, il Rosso Ducatista frusta bene i suoi cavalli, Max stimolato da un pezzente scuterista che lo supera non è da meno, rischiando di toccare con le borse un camion e superando il predetto pirla a due ruote, sale sul marciapiede a SINISTRA e fa la rotonda successiva a mo di dosso, tra autovelox, finanza che sequestra moto, rallentamenti vari si arriva al bivio Tirano-Aprica qui Chuck il ducatista tocca una macchina con una borsa il tipo scende e Chuck... tira un calcio, no tira via il casco guarda la macchina e dice all'automobilista che non c'è niente, questi dopo aver guardato con il microscopio se ne va dubbioso.
Intanto manca Lucaz, il tempo passa e lui non arriva, lo chiamiamo e lui risponde ci sono quasi...
Eccolo si parte per l'Aprica, la strada comincia a salire e l'adrenalina pure...
Non proveremo le emozioni di un ciclista che riesce a vincere le asperità, ma l'orgasmo è quasi sfiorato, si viaggia che è un piacere, si scollina e via per Edolo spettacolo ora poca strada ci separa, ma ugualmente spettacolare, si passa vicino a nomi altisonanti MORTIROLO, GAVIA le salite storiche, l'emozione sale ed eccoci arrivati... il più giovane degli Zanini (il mitico Vittorio!!!) ci accoglie a casa sua a PONTE di LEGNO.
Il sole ci abbronza, la nonna Zanini ci ristora con un fantastico pranzo, poi quattro passi in riva al fiume, bagnamo i piedi e disturbiamo due piccioncini che amoreggiano, poi prendiamo le nostre moto e si parte per il punto più alto mai raggiunto dalle nostre due ruote:
PASSO DEL GAVIA 2621 metri sul livello del mare.
Tutti ci avevano avvertito:
"La strada è stretta!!!"
ma nessuno aveva detto che nel punto con pendenza 16% due moto fanno fatica a stare affiancate...
comunque si sale su tornanti che sembrano spire di un cobra che ti soffocano, come l'abbraccio di un innamorato e ti senti leggero felice, un po' intimorito dall'incognita di non avere tutto sotto controllo, ma esaltato dall'andare su e vedere paesaggi fantastici, con pecore e mucche al pascolo.
Dopo una galleria gelida, avevo le stalattiti all'uscita, si arriva al passo e vediamo la nuda natura, con un lago, tante montagna e il barometro naturale (presto avremo la foto), tanti centauri, tra cui un gruppo di harleisti di Ravenna che avevano 500 km sulle spalle e come obiettivo Livigno, delle sagome assieme ad un figone da paura.
Poi si scende a casa Zanini per cena e riposo, non prima di aver visto un tipico film da centauri (La principessa SISSI!!!! sob!!!)
Mattino sveglia alle 9 e Max va con Vittorio a messa e vede la città Ponte di Legno, conosciuta benissimo per quel che riguarda piste e sentieri per nulla per quanto riguarda la parte "urbana".
Lucaz, Roby e Chuck partono per il Tonale e la Val di Sole che Max tutt'ora reputa una strada inutile e pallosa.
Ora parlo io, Fabio... il vecchio Chuck, dato che Max non ne capisce tanto di strade.
Alle 9:30 di domenica mattina siamo in sella: ci attendo solo 12 km... ma saranno 12 km di divertentissima salita.
La strada è larga e sgombra da macchine, l'ideale per far ruggire i nostri motori.
In 10 minuti siamo a 1883 mt sul mare, siamo al Passo del Tonale.
Parcheggiate le moto si decide di fare un giro a quote più elevate... biglietto per l'ovovia, 10 euro :-(( e si arriva su in alto. Ad aspettarci ci sono due laghettini e un enorme ex-ghiacciaio.
La vista sulla vallata è stupenda. Piccolo girettino a piedi...foto di rito ma ci acorgiamo che ci manca qualcosa... e non è Max.. ahahah.... ci mancano le nostre selle, ci manca l'aria sul viso. In un baleno si decide di scedere e di continuare la provinciale. Altri 15 km spettacolari di discesa... arrivati a Fucine, la strada bella finisce.... e data l'ora di pranzo.. si decide di fare inversione per raggiungere la reggia di re Vittorio. Su verso il Tonale e giù verso Ponte di Legno dove ci aspettano 2 tonnellate di spaghetti e 1 il pollo più grosso che si sia mai visto.... non è Max!!! Era proprio un pollo..quelli che si mangiano!!Ora faccio continuare Max.
Ritorno a casa dopo aver visto il fenomeno della MotoGP (cioè la parte business delle due ruote, un po' come gli scooter) che cade e il Bastoner che va piano perchè ha le bolle alle gomme.
Tutto sembra andare bene si scende per la statale 42 del Tonale e della Mendola, finchè il Kaiser rimane in riserva, ma la moto non prende benzina da essa e gli tocca spingere, i compari non se ne avvedono e quando tornano indietro non lo trovano più fatto sta che il biondo si fa 6 km a spinta e poi via tirata lungo il lago d'Endine poi si fa la passerella fino a Milano in A4.

domenica 8 luglio 2007

a SPASSO con l'ospite

Sabato 30 giugno 2007: il gruppo va a cavalcare le onde (max compreso) di caneva tranne due disertori: Topu e Pupo.
I due, delusi dalla mancata 2 g moto e saccoapelo (la "colpa" e stata anche mia), decidono di rifarsi con un girettino in zona e decidono di portare un'ospite: con una suzuki sv-s e una tutona in pelle blu si presenta un'assonatissimo Davide Vazzola.
Già alla prima curva si nota che tanto assonnato non è e che ne ha da insegnarci il giovane (più vecchio di tutto il gruppo).
Obbiettivo: ignoto.. partiamo dirigendoci verso Monticello, proseguiamo per Montevecchia e poi ci indiriziamo a Lecco.. l'ospite propone una divertentissima e "curvosissima" variante che ci porta, mio malgrado, a percorrere anche parte della strada dove io (topu) ho battezzato la mia moto con l'asfalto, e parte della strade che ho fatto a bordo di un carro atrezzi e gli occhi gonfi...al dilà di questo la strada era davvero mozzafiato e il nostro capobranco teneva alto il ritmo senza mai esagerare ma senza darci tregua.
proseguiamo dirigendoci verso Bellagio (non senza sbagliare strada però), alla deviazione per il pian del tivano: saliamo..inizia lo spettacolo, la strada era pressochè deserta (sgombera sia da auto che da motociclisti pazzi scatenati) e le nostre tre frecce nere si arrampicavano felinamente sui tornanti, sfogando i bicilindrici in uscita e fissando le santissime gomme al suolo a ogni piega.
finalmente arriviamo al tanto ambito bar sul passo e possiamo riposare i cervelli fumanti da tanta concentrazione, ma non rilassiamoci troppo però che dobbiamo tornare.
si scende proseguendo per la strada che ci porta verso Como.. non amiamo la discesa, soprattutto su strada stretta, quindi il gruppo rallenta un pochino ma non si fa scappare qualche avventato sorpasso. tornati sulla "Como bellagio Lecco" decidiamo di ritornare a Bellagio.. cosi giusto per gradire e perchè una volta tanto la facciamo in santa pace sta strada, senza super eroi a due ruote e lumacosi automobilisti.
la concentrazione cede il passo alla stanchezza e decidiamo di tornare con una tranquilla vallassina.
Arrivati a casa ringraziamo l'ospite per la bella strada proposta e per averci fatto da saggio apripista e torniamo a casina mooolto soddisfatti delle nostre performances.

domenica 24 giugno 2007

Al concerto di Vasco!!!!

EDIZIONE STRAORDINARIA: VASCO ROSSI TOUR 2007

Oggi vi racconto una storia che va al di fuori del mondo delle 2 ruote, ma ugualmente emozionante .

Uno dei concerti più belli e più strani: eravamo sotto il palco ma, grazie ad un comitato del cazz… si sentiva veramente poco.

Purtroppo il gruppo era diviso in 2: io (Pino), Giack, Topu, Fabio, Ema, Monica e Mariachiara (E’ arrivata per ultima e si è guadagnata il posto migliore…Raffy cosa ti sei persa!!!) avevamo i biglietti per il prato, mentre altri 7 erano allocati al 2° anello rosso. Il gruppo era composto da Lucaz, Roberta, Greta, Birba, Giò, Simone e Teo.

Ritrovo ore 10 sul piazzale della chiesa, tutti + o - puntuali tranne Topu.

10.15 si riesce a rintracciarlo dopo 2 tentativi andati a vuoto: si temeva che si fosse scordato del concerto e fosse andato a fare lo stage!

Ore 10.25 si presenta finalmente Topu con la Focus e si parte per lo stadio dei Campioni d’ Europa!

Faccio strada io, e in macchina avevo gente che non si accontenta mai, che passano la loro vita a lamentarsi, (Fabio e Giack) che con i loro commentini scettici di sottofondo, mi era venuta voglia di lasciarli in mezzo alla tangenziale! Non l’ho fatto perché Giacomino a minacciato di far svolazzare il mio biglietto fuori dal finestrino!! Bastardo!

Parcheggiamo a Lampugnano, a mio parere parcheggio tatticissimo, e incominciamo a incamminarci verso la nostra meta.

Fino alle 15.30, ora di apertura dei cancelli, si passa tra partite a carte, ridere di Monica che si era portata i libri per la maturità e sentire un rompicoglioni di Brescia che dal primo all’ultimo minuto che eravamo lì non ha mai smesso di urlare cose a caso e senza senso! Poi c’era anche Mr. Bestemmia a finire l’opera…

All’apertura dei cancelli la folla si accalca per poter entrare e in quell’istante ho pensato a 2 cose: le sardine stano più larghe, e che potevo lasciarmi cadere che comunque sarei rimasto in piedi! Varcato il primo cancello, restituiamo le varie parti del corpo ai legittimi proprietari che abbiamo inglobato nella lotta per entrare.

Manca un altro cancello e saremo sul campo. E altra fila…

All’ingresso in campo notiamo la maestosità del palco:

6 torri piene di luci, 2 passerelle, per quasi 100 mt di larghezza.

Prendiamo posto nella parte centrale, verso la fine della passerella, ma il tempo che qualcuno si alza un’attimino, come avvoltoi siamo li ad avvicinarci sempre di più.

Il tempo passa abbastanza velocemente, tra i dj di RDS e le ragazze non poco fighe che si sono portati, un gruppo che non ho mai sentito, Fabrizio Moro, e con uno dei figli di Vasco che fa il dj e siamo arrivati a pochi minuti dall’inizio dello show!

L’atmosfera è quasi magica, elettrizzante, quando parte una melodia di Mascagni in cui fanno l’ingresso i musicisti in una ovazione generale.

Quando sui megaschermi parte l’inizio del video di Basta poco, è il delirio totale, non si capisce più niente.

Veniamo sobbalzati a destra e a sinistra, ormai non eravamo più in grado di controllare i nostri movimenti.

All’ ingresso di Vasco, l’urlo di gioia dello stadio, andava a coprire le prime note di Basta Poco!

Il concerto prosegue con Cosa c’è, Voglio andare al mare, La Compagnia, Buoni o cattivi Cosa c'è, Blasco Rossi, Voglio andare al mare, La compagnia, Buoni o cattivi, Lunedì, Non sopporto (inedito), Anima fragile, Siamo soli, Un senso, Interludio (vasco si cambia ), Medley (Domani si adesso no, la strega, domani si adesso no(ripete la song di nuovo), delusa, cosa vuoi da me, sono ancora in coma), Vivere una favola, Stupendo, Come stai, Sally, C'è chi dice no, Gli spari sopra, Siamo solo noi, Rewind, Ciao, Bollicine, Stupido hotel, Vivere, Canzone Albachiara!

Quando Vasco lanciava qualche suo oggetto tipo cappellini o occhiali, un’ondata umana si lanciava per recuperare il prezioso cimelio, da poter poi esibire agli amici invidiosi! Per nostra fortuna uno di questi è finito in mezzo a Fabio, Giacomo ed Ema, supportati da Topu, che con fare quasi mafioso lo hanno strappato ad un solitario avversario. Il tempo vola e alla fine del concerto, sulle note di Albachiara, Vasco scompare misteriosamente, lasciando prendere i meritati applausi anche alla band che lo accompagnerà fino alla fine del tour.

Unica nota negativa: l’attaccabrighe di Fabio, stavolta si è dovuto misurare con dei pazzi. Questi sostenevano che, in una canzone come Lunedì, la gente dovesse stare ferma e non saltare…ma si può essere così pirla?!

Con agile calcio volante, imparato durante i telefilm di Chuck Norris, allontana il pazzo che pensava di essere a teatro.

Speriamo che questo concerto sia stato un arrivederci….

Grazie VASCO

i partecipanti:

- prato

da sx a dx pino, monica, fabio(sotto), topu(un po' più sopra), ema (sopra topu), giack (sopratutti) e mariachiara
- 2° anello
in qualche modo: giovanni, lucaz, simone, roberta, greta, birba, teo!

lunedì 18 giugno 2007

ALLA CONQUISTA DELLE MONTAGNE SVIZZERE

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Buongiorno, vi presento il super mega giro che la beata compagnia ha fatto domenica 18 giugno.
Orario di ritrovo: 8:00.
Il gruppo è formato da Pupo, Fabio, Lucaz, Pino, Max.
Percorso: Milano – Saint Moritz – Bernina – Livigno – Bormio – Sondrio – Milano.
Ci si trova sul piazzale. Io (Fabio), Pino e Pupo aspettiamo Max e Luca che arrivano con un’attimo di ritardo. 4 chiacchere e via.. per le 8:30 siamo già in Valassina.. con solo il passo del maloja in mente.
Il cielo non è dei migliori ma noi ci fidiamo di Giuliacci. Gli esperti prevedono sole.... e noi andiamo! Dopo una bella corsetta in Valassina siamo già in mezzo alle montagne.
Arriviamo a Chiavenna verso le 9:30 e da qui si segue per Saint Moritz. La strada inizia a salire. Passata la dogana ci si rilassa un attimo al primo autogril svizzero. La voglia di tornare in sella è tanta e dopo pochi minuti stiamo già percorrendo i tornanti che ci portano sul passo del Maloja. La strada è una pista... Il paradiso per un motociclista (osservate i tornanti). Arrivati al passo.. il gruppo si riunisce e dopo le classiche 4 foto si riparte verso il secondo passo: “PASSO BERNINA” a 2330 m di altitudine.
Si corre e si costeggia il lago di Saint Morit. Arrivati nel centro di Saint Moritz, Pupo decide di superare la macchina della polizia a 51 km/h.... fermato in meno di un secondo.... dopo 5 minuti di chiacchere se ne riesce ad andare senza multa. Intanto Max ha allungato sul gruppo. Noi quattro partiamo alla sua ricerca... lo incontriamo sul Bernina. Dove oltre a Max ci aspetta una temperatura che non supera i 5 gradi. Il freddo entra nelle ossa..... fa battare i denti...e blocca il respiro!!! Dopo un’occhiata veloce al lago nero e al lago bianco proseguiamo il nostro FREDDO giro... si scende dal Bernina e si va verso Livigno dove ci aspettano i parenti di Pupo e Pino. Dopo un buon pranzo valtellinese e un giretto per Livigno si rimonta in sella verso Bormio. Prima di Bormio c’è da scalare l’ultimo passo.12 km di divertenti curve ci portano a 2291 mt d’altitudine....siamo al passo FOSCAGNO. Senza fermarsi, superato il passo, si scende verso la provinciale che grazie a rettilinei lunghi e curve veloci ci porta prima a Bormio e poi a Tirano.. ma il nostro obbiettivo è Sondrio per l’ultima tappa in un bar. Tappa di una mezz’oretta... caffè... coca... e poi di nuovo su... su sulle selle delle nostre moto verso casa!!! Mancano ancora 130 km... ma il divertimento è quasi finito. Il cielo sopra di noi è nero... le nuvole stanno aumentando... la stanchezza si fa sentire... la pioggia inizia a scendere.... LE PALLE INIZIANO A GIRARE... Luca e Max, attrezzatissimi, si coprano con il k-way... a noi altri non resta che stare sotto quel muro d’acqua.
A Lecco le palle girano più veloci delle pale dei ventilatori.....
Imbottigliati in una colonna continua di macchine si procede a rilento sotto la pioggia. Arrivati sul piazzale, verso le 20:15.. si ripensa alla fantastica giornata passata, alle montagne, ai laghi, al freddo, alla pioggia, al cibo, ai 440 km appena percorsi.. ma soprattutto ci si chiede perchè Giuliacci non ci azzecchi mai!!!

domenica 10 giugno 2007

I primi fedeli dal "donco"




sbato mattina si parte per una nuova spedizione: andiamo dal max a mangiare (aglio oglio e peperoncino), poi andiamo a vadere come se la passa il donco in quel di varese, pieno in svizzera e a casa... gli iscritti: max, lucaz, fabio e topu; i presenti: tutti tranne il vecchio che dopo una serata di fuoco e fiamme (purtroppo non come speriamo noi) è dovuto stare a casina....sembrava semplice!!

Partiamo e gia il topu propone una variazione sul tema: "facciamo la starda che faccio tutte le mattine" (e sta volta ce l'ha fatta a convincerli!!), a saronno difficoltà e primo smarrimento della bussola risolto facilmente con il santo cellulare!! la strada è un po' un palla fino a malpensa quend'ecco dei b737 ci sfiorano i caschi e delle curve nel verde ci rinfrancano gli animi. dopo una breve sosta benzina per il capitalista luca (l'unico che viaggia con benzina italiana) ripartiamo verso il lago.. tappa all'eremo dove il topu incontra "il pilota".. si riparte e max conduce il gruppo che, disorientato dalle frecce lampeggianti inserite casulmente, riesce ad arrivare (non senza qualche inchiodata) alla mitica casa del max. Il gruppo si rifocilla con ben due piatti di spaghetti ben conditi con aglio, oglio, peperoncino e qualche profano ci butta un po di sugo.. alla ripartenza temevamo un po' la prova del palloncino, dato che ci siamo scolati una bottiglia di buon vino, ma ce la siamo cavata.

arriviamo finalmente a casa del donco (dopo circa un km a piedi.. maledette aree pedonali) il quale ci accoglie calorosamente proponendoci una visita guidata e delle sue immense case (casa e chiesa).

ATTENZIONE, numeraccio di quei pazzi scatenati di max e lucaz: avvistano una sposa di notevoli qualità e si mettono in fila per farle gli auguri. soddisfatti della riuscita della loro missione salutiamo il donco e ci avviamo alle moto..



ATTENZIONE i contenuti delle prossime righe potrebbero scandalizzare le menti sensibili: d'ora in poi ha inizio l'odissea del ritorno.

giunti alle moto max si accorge di aver "perso" le chiavi e ciò ci fa perdere tempo e ci costa circa 2 km a piedi ma si risolve con il ritrovamento delle chiavi stesse e quindi della speranza di poter tornare a casa.

poteva filare liscio? ma anche no: il luca viene distratto da un'automobilista infame e incapace che gli fa perdere l'equilibrio e fa cadere la pesante moto @#**!! (non mi dilungherò sulla descrizione della triste scena).

Dimentico di dire che il sottoscritto aveva la spia della riserva accesa da diversi chilometri e temeva l'appiedaggio.. ma la tanto amata svizzarea e soprattutto la sua benzina si intravedono all'orizzonte. dopo qualche chilometro pilotati dal padrone di casa max, che manteneva una velocità di crocera che ha permesso ad un 50tino di superaci, arriviamo all'autostrada.. quindi a casa.

che dire? ottime le strade, ottima la casa di max (da tenere in considerazione per eventuali gite in svizzera) e ottima dimostrazione che la sfiga è sempre in aguato, l'importante e farsi trovare impreparati!!

domenica 3 giugno 2007

Il solito giro

Anche oggi non sapendo dove andare e dovendo occupare solo il pomeriggio abbiamo deciso di fare il solito giro...quindi non aspettatevi foto e racconti entusiasmanti...anzi...saranno tanto poche le parole quante sono state poche le emozioni.
Comunque inizio il racconto:
Dopo un fantastico gran premio del Mugello ci siamo trovati io (Lucaz) Fabio e Topu sul piazzale...dopo aver ammirato il mio nuovo splendore abbiamo chiamato il solito ritardatario che non risponde ai messaggi (Pino) che si stava depurando e che mi ha detto che sarebbe subito arrivato.
Arrivato anche lui ha confermato il buon acquisto e deciso di fare il solito giro, visto che Topu non l'aveva mai fatto, ci siamo messi in sella.
Prima tappa benzinaio per Topu se non ricordo male, e poi su dritti per la valassa.
Sbagliata l'uscita per Como abbiamo deciso di proseguire fino a Lecco, e fin qui tutto bene.
Siamo usciti dalla valassina e abbiamo cominciato a tenere un andatura da auto visto il traffico che c'era e a fare sorpassi quando non eravamo noi ad essere sorpassati da moto ovviamente più veloci.
Io, il più lento grazie alla poca agilità del mio bolide nel traffico, ho rallentato tutta la spedizione ma visto che nessuna aveva fretta non sono stato ammutinato.
Poi la solita sosta nel solito bar di Como e visto la scarsità di gelati abbiamo preso 4 coke che ci hanno permesso di scambiarci 4 chiacchiere, di guardare il panorama e ammirare le moto presenti e soprattutto le turiste...
Dopo poco ci siamo rimessi in sella con Fabio che dice "devo fare benza io" risultato 100 Mt prima del benzinaio si ferma a secco e io e Pino siamo costretti a fargli il rifornimento.
Arrivato anche lui al benzinaio fa benzina e visto il brutto tempo in arrivo ci rimettiamo subito in sella e dritti senza soste fino a casa

lunedì 28 maggio 2007

Piño: mi potrei considerare il fondatore..


Innanzi tutto vi racconto chi sono:
mi chiamo Giuseppe Libutti, ho 24 appena compiuti, "diplomato" in informatica, tifoso del milan, allenatore di calcio, fotomodello (scherzo!), e motociclista dall'anno scorso.
L'idea è venuta quando in coda in autostrada all'altezza di bologna, avendo sfiorato un tamponamento, mi stavo recando insieme a fabio e lucaz nella nostra meta per le vacanze estive: Vasto.
Vedendo alcuni motociclisti che ci sfrecciavano affianco nonostante la colonna di auto, dalla mia bocca esce la seguente frase: "Se ora fossimo in moto saremmo già al mare a fare il bagno!!". E da li abbiamo preso spunto e ognuno di noi, con i suoi tempi, è entrato a far parte del club dei centauri!
Come vi dicevo mi potrei considerare il fondatore anche perchè ho trascinato involtariamente alcune persone nel mondo delle 2 ruote.
Il mio ingresso è stato quasi traumatico: ho fatto 3/4 guide per imparare a fare l'8, sono anche caduto appoggiando la moto a terra, stavo x mollare, ma proprio dalla caduta mi sono autoconvinto che ce la dovevo fare! e così a Marzo, sotto un'acquazzone incredibile ho preso per primo la patente A.
Stanco ma emozionato parte la ricerca della materia prima: la moto....!
Il sogno si chiamava : MV Agusta Brutale!!
Sogno in tutti i sensi: la più bella naked in circolazione costava (costa tuttora!!) come la mia auto x 2 e per comprarmela avrei dovuto fare un mutuo a vita.
Così chiedendo pareri in giro, girando per concessonari mi sono arenato su 3 possibili scelte: kavasaki er-6n, ducati monster e yamaha fz6.
la prima appena uscita, poco costosa, aveva quella strumentazione che rovinava l'estetica;
il monster lo hanno cani e porci (ogni riferimento è puramente casuale) e la yamaha sarebbe stata la meno peggio delle mie scelte.
nessuna di queste mi entusiasmava, nessuna che assomigliasse al mito MV....
Ero quasi tentato di prendere la Brutale, una usatissima ma , che costasse "poco"... ma poi alzando una rivista del settore notai una Suzuki, il modello Gsr...
In un primo momento mi sebrava un'altra moto da vedere ma poi quando l'ho vista dal vivo e sopratutto ci sono salito su, ho subito pensato:"tu sei mia!".
Vista dal davanti molto simile alla brutale e da dietro ad un altro mito: la MV F4.
ero contentissimo di aver trovato la "mia" moto!!
Ricomincio il tam-tam dei concessionari a trovare il prezzo migliore e intanto pensavo al colore: nera o rossa?? Pogliani 6800, Walter moto 6750, un negozio in via Cilea 6500, thuder bike 6600, negozio a cormano 6700. Poi mi ricordai che vicino a dove lavoravo c'era un negozietto piccolo piccolo che vendeva moto. Sono entrato e ho chiesto: 6400!
Benissimo: "ne voglio una rossa!!!!"
2 giorni dopo era già in concessionario immatricolata e pronta per la consegna...ero emozionatissimo. il mio conto in banca un po' meno!
calcolai ai minimi dettagli tutte le spese che avrei dovuto affrontare per portarla a casa, ma non ho messo in conto la reazione dei miei! vabbè chi se ne frega!ahahahaha
Ci sarebbe altro da raccontare ma sarei ancora molto più lungo...
voglio soltanto ringraziare chi mi ha saputo consigliare bene, i miei compagni di avventura su 2 ruote e un grande saluto a Simone....

lunedì 21 maggio 2007

5 motociclisti intorno ad un lago!!


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Ragazzi che dire… quasi 12 ore di viaggio più di 400 km.... una costante emozione.
Qualche giorna fa Fabio propone una gita: giro completo del lago Maggiore, con tappa al lago di Naret (2500 mt di altezza) per la domenica, tutti presenti tranne Pupo (cioè il sottoscritto)… che però alla fine riesce a essere presente, quindi gruppo al completo se non fosse che alla mezzanotte di sabato Lucaz (con la sua nuova honda vtxyz1300), chiama Pino avvisandolo della sua assenza: siamo rimasti in cinque.
Domenica ore 9 più o meno ci si ritrova tutti sul solito piazzale, dopo gli ultimi accertamenti sulla strada da percorrere, carichi di panini e di euforia si parte… dopo un 80ina di km in autostrada (terra di Pino dove grazie ai suoi quasi 100 hp può permettersi umilianti sorpassi per poi rallentare e mostrare la “L” di loser, ma come poi vedremo nelle foto il vero loser è…) e provinciale e dopo aver insultato dei maratoneti per aver tentato di sabotare la nostra gita, raggiungiamo il lungo lago, e da qua la cosa inizia a diventare interessante, tratti di strada ricca di curve intervallate da qualche paesino, non ci può fermare nessuno… a parte la spia della benza della mia moto che da rosso lampeggiante diventa rosso fisso… sosta… piccolo rifornimento giusto per oltrepassare la dogana a si riparte. Dopo poco raggiungiamo Luino, che a pino fa venire in mente i panzarotti del famoso luini, oltrepassiamo la dogana e al primo benzinaio ci fermiamo, appello: Fabio, Pupo, Topu, c’è anche Pino… ma Max? poco dopo suona il cellulare… è Max che ci avvisa che SPERA di essere rimasto senza benza… riempiamo un bottiglia di plastica con pò di benza e il coraggioso pino va a soccorrere il povero Max… dopo qualche minuto sono di ritorno, avvistiamo la prossima tappa Locarno che stava dall’altra parte del lago Maggiore, si riparte…
Arrivati a Locarno si cerca di capire qual è la strada da percorrere per raggiungere la famigerata meta… dopo il consulto Topu-Fabio si riparte, usciamo dal centro abitato e la strada inizia a diventare entusiasmante curvoni larghi e velocità sostenuta… ma ad un certo punto il capo branco Fabio (detto anche zanna appunta per questa sua dote) dice stop! Un altro consulto alla cartine e si torna indietro di qualche chilometro per poi finalmente prendere la giusta via… subito io e Fabio facciamo notare il carattere NOSTRO e dei NOSTRI bicilindrici meno potenti ma in questo caso più performanti staccandoci dal gruppo, la strada è uno spettacolo: rettilinei, sali scendi, curve veloci e meno veloci, fino ad arrivare alla parte dei tornanti, stretti ripidi, che all’inizio ci mettono un poco in difficoltà ma alla fine riusciamo a domare con coraggio… oltre alle curve è entusiasmante anche il paesaggio: si passa dall’antico paesino di montagna, al bosco, per poi attraversare un tunnel scavato nella roccia fino ad arrivare ad una imponente diga (la diga del Sambuco). Da li in poi la strada diventa quasi impraticabile. Asfalto disconnesso, strada stretta, insomma velocità di crociera ma tanta ansia di arrivare per vedere l’ormai rinomato lago di naret… dopo qualche chilometro raggiungiamo un una piccola pianura in mezzo alla valle attraversata da un ruscello, bel posto per mangiare ma preferiamo proseguire fino al famoso lago, ma… strada chiusa…caspita… ci dispiace un pò, ma il bel posto, la fame, la soddisfazione della strada fatta, ci mettono il cuore in pace… ore 14.00 si mangia! Appena finito il pranzo ci avventuriamo per un sentiero, per arrivare a toccare una chiazza di neve… dopo una decina di minuti e qualche chiacchera riusciamo nel nostro intendo... la troviamo vicina al ruscello, e qua ci esibiamo in tutta la nostra demenza: il primo gioco è colpire lo sfaticato Pino (che non è un arbusto ma il nostro amico) con delle palle di neve, e con una combo viene colpito dopodichè si passa alla foto più simpatica alla più demente (quest’ultima è con il bollino rosso non si può mostrare altrimenti i moderatori chiudono il forum)… dopo le nostre esibizioni e un Max ridotto i mutande (non perché povero ma perché i pantaloni che una volta gli stavano comodi hanno ceduto), ci accingiamo a recuperare le moto, per raggiungere la diga vista all’andata... Questa suscita varie emozioni, paura, curiosità, esaltazione, arrivati a metà diga, il quasi ingegner Tonussi nota e fa notare le correnti ascensionali e si procura un foglio di carte per… ingegnere aerospaziale… fare un aeroplanino che riesce a far fluttuare nell’aria per vari secondi e che poi però si va a schiantare sulla diga atterrando poi in acqua (gli auguriamo tutti di avere più successo nella sua carriera ingegneristica). Anche qua varie foto ricordando a pino la sua “L” preferita… e si riparte con meta Locarno… dopo qualche chilometro notiamo che il nostro amico Max fa fatica a tenere il passo, non si sente bene, brividi di freddo, ma sprezzante del pericolo non abbandona e un po’ al rilento cerca di tenere il passo… ma si sa le sfighe sono come le ciliegie una tira l’altra, in prossimità di Locarno Max rallenta bruscamente osservando il suo piede sinistro… la leva del cambio si è allentata, ma nulla di preoccupante, faccio la diagnosi mentre l’ingegnere apre la sella e prende la trousse degli attrezzi estraendo un brugola del “6”… riparato il danno si riparte costeggiando il lungo lago del Sambuco ed ancora una volta la strada torna ad essere ricca di curve, si riaprire il gas, con l’intenzione di fare il pieno in terra svizzera: purtroppo a capo del gruppo c’ero io che, distratto dalle curve, non mi accorgo di essere arrivato alla dogana, con non pochi insulti da parte dei miei simpatici compagni di viaggio, io Max e Topu ritorniamo in Svizzera per il pieno… ci incontriamo poco dopo la dogana… ora c’è una nuova meta… “gelato”… ci fermiamo in un bar fornitissimo solo di maxibon o il maxi cono all’amarena… cmq chi si accontenta gode e noi oggi abbiamo goduto abbastanza… quindi stavolta ci accontentiamo… ed ancora una volta si riparte: passiamo per stresa, bellissima città sulla sponda ovest del lago dove al posto delle private ville ci sono lussuosissimi alberghi mille stelle… evitiamo grazie al pronto intervento di amici centauri un posto di blocco e via dritto fino all’autostrada… appena entrati in autostrada notiamo che il passo non è dei migliori ma felici delle nostre due ruote, tra un tratto in corsia d’emergenza e uno a zizagare tra le auto arriviamo in fretta alle porte di Milano dove c’era una pattuglia che ci stava aspettando in corsia d’emergenza ma che fortunatamente abbiamo avuto la prontezza di evitare… alla fine siamo arrivati al casello, ma un malintenzionato stava per rovinarmi la festa tamponandomi mentre stavo pagando… fortunatamente sia io che moto eravamo ok!! Prossima ed ultima fermata ilnostro affezionatissimo piazzale che raggiungiamo in pochi minuti per raccontarci le ultime gioie e non… infatti l’unica nota negativa è stata un presunto autovelox svizzero centrato a velocità non troppo regolare, mentre sbagliavamo strada, insomma quella strada proprio non dovevamo farla…
Cmq nel complesso grandissima giornata, ricca di avventure e a volte sfighe ma fa anche quello parte delle emozioni che giornate come queste ti possono regalare…
Spero di non avervi annoiato ma la giornata è stata davvero lunga e intensa