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Aspettavamo da tempo questo momento..e sabato mattina le nostre voglie sono state soddisfatte.
partenza ore 8 dal piazzale "ognuno ci mette il tempo che deve"...e infatti si parte alle 8 e mezza abbondanti ma con i serbatoi pieni!!!
All'appello rispondono: un'assonnato pino con una nudissima (senza borse e palle varie) Suzzuki GSR, un'esaltato Fabio a cavallo di una fiammeggiante e carichissima Ducati S2R, Un mattiniero Topu accompagnato da una superchilometrata Kwasaki ER-6n e un chopperoso Lucaz con una chopperosa Honda VTX carica come un mulo.
Orami la vallassina è un po' come fosse il corridoio di casa nostra quindi la percorriamo quasi ad occhi chiusi, ma gia lì lo spirito cameratista del biker si fa sentire continuandoci a fare gesti di conforto e tenendo d'occhio le BORSE degli altri; arrivati in val chiavenna siamo rallentati da qualche automobilista che però ci lasciamo alle spalle quando puntiamo per san moritz. Superato il confine svizzero decidiamo di esorcizzare Pino sostando al benzinaio storico ove perse il suoi averi quel di che fu.
Ora la strada si fa interesante, tornanti, rettilenei, curvette, curvoni, sorpassi e... il Maloja e li che ci attende, le moto chiedono un meritato riposo come cavalli assetati che arrancano in alta quota; ma c'è un cavaliere, però, che non sente questo richiamo ed il povero cavallo di Pino prosegue la sua corsa fino a San Moritz (già da qui si può intuire il ruolo che ha a vuto il sempreverde sopranominato) contrariamente ai canoni istituiti dal codice dei centauri cinisellesi.
Recuperato il distratto biker proseguiamo per le strade svizzere masticando l'asfalto e facendo scorrere forte l'adrenalina nelle nostre vene ad ogni sorpasso.. ma approposito ad ASFALTO: io (topu) ho deciso di misurare la consistenza di tale manto stradale tentando di fare del motocros ad una rotonda e cascando come una pera sul suolo straniero (santi paratelai!!!!), ma mi rialzo con qualche mini graffio alla moto e all'orgoglio.
Il paesaggio è fantastico: sterminate pianure alternate da strette gole rocciose, centauri da ogni direzione e mano sinistra sempre pronta al saluto; dopo un gioco di sorpassi e contro sorpassi con un gruppo di menosi BMWisti e supersportivi (e menosissimi rompiballe) TMAXisti arrivaiamo al confine austriaco, ci rifocilliamo noi e le moto con cibo e benza svizzera prima di varcare la soglia dello stato.
Il paesaggio cambia poco, solo le pianure sono più sterminate, come i nostri pensieri di libertà, ognuno nel suo casco cantava canzoni e ascoltava i propri sentimenti, abbiamo fatto tratti di starda in cui c'eravamo solo noi quattro e le nostre motociclette, purtroppo non trovo le parole per descrivere il momento, forse perchè non ce ne sono.
innsbruck è ormai vicina, ancora qualche km immezzo al verde e finalmente varchiamo la soglia della città.
La atraversiamo lentamente ponendoci come obbiettivo un campeggio alle porte del capoluogo, ma forse non era un pensiero comune!! Infatti Pino prende la testa del gruppo e con un nervoso accostamento ci ferma, si leva il casco e , alle facce attonite degli altri che si chiedevano il perchè di tale gesto, risponde: "NON SI PUO' ANDARE AVANTI COSI'"... dopo una risata generale ne approffittiamo per riposare e organizzare meglio le idee.
Finalmente troviamo un posto per la notte (non prima di aver chiesto informazioni in un inglese improbabile).. montiamo le "utilissime" tendementre discutiamo con un tedesco sulle prodezze della ducati e dei ducatisti (da notare che tale personaggio nn spicicava una parola in inglese.. ma viva il linguaggio dei gesti).
Il gruppo decide di passare una piacevole serata in centro, ma non si aspettava che ci fosse "la sagra della gnoccas"...mammamia, inutile dire che innrbuck c'è piaciuta in tutto e PER tuttE.
Dato il divieto di circolazione (e di casino) dopo le 11 di sera, ci ritiriamo presto nei nostri sacchiapelo.. ma non nelle nostre tende, infatti abbiamo passato una piacevole notte sotto un cielo stellato... buonanotte
(...continua...)
dopo settimane di latitanza riprendo e concludo... scusate tanto!!!
Veniamo svegliati all'alba da un lontano suono di campane che chiamavano messa (alle SEI!!) e dopo esserci rigirati nei sacchiapelo per un po' decidiamo di alzarci, un cielo plumbeo ci accoglie al nuovo giorno, dunque smontiamo di fretta e furia le "utilissime" tende e paghiamo il conto ad un campeggiatore pignolo... ma economico!
Destinazione: Italia, Percorso: passo del Brennero senza autostrada, Difficoltà: sarebbe stato semplice con della segnaletica stradale decente... infatti siamo costretti a fermarci per riordinare le idee, forse attratti dalla mia fumante errina (radiatore bagnato) o da un motociclista simile a batman (pino con la mantellina) le polizia austriaca ci avvicina, dopo un discorsetto in un improbabilissimo inglese abbondantemente gesticolato gli sbirri si propongono di accompagnarci.. cosa? Sì ci accompagnano per almeno 3 km, dopo di che ringraziamo e ci separiamo.
La strada è piacevole, attraversiamo qualche paesino molto tirolese e ci fermiamo solo a recuperare i pezzi che Fabio lascia per strada (copri borse.. foulard...), il Brennero non ha niente di eccezionale apparte una spaventosa autostrada soprelevata e uno strudel ottimo che ci godiamo insieme ad un cappuccino.
Proseguiamo in Italia per strade ancora molto scorrevoli e piacevoli.. qualche dubbio sulle vie da percorrere ma ce la caviamo e ci dirigiamo verso Merano passando per il passo del Giovo: sembrava un passo del cavolo dalla cartina (nn avevamo letto la quota) ma la strada diventa sempre più impegnativa e interessante, ottima visibilità, poche macchine e ben'educate, l'ideale per le due naked bicilindriche che prendono la testa e la allungano come fossimo una giraffa, il resto del corpo è costituito dalla quattrotempi guidata dal sempreverde Pino che sostiene moralmente la ciopperona di Lucaz (non è forse una moto da montagna ma il pilota si difende bene tirandola nn male su per l'asfalto inclinato); gli ultimi tornanti meritano tutta la fatica e le schiene rotte data la loro collocazione immezzo al verde e l'ottimo stato dell'asfalto (una pista naturale wow!!).
Come sempre in cima ad un passo si trovano gruppi di fratelli motociclisti e simpatici personaggi sempre pronti a scattarti una foto!!
Ma non abbiamo tempo da perdere, in sella che si parte alla volta di Merano.
Attraversata la "metropoli" sud tirolese ci dirigiamo verso lo Stelvio lungo una via ampia e rilassante (passiamo anche sotto il castello della fors ma solo topu sa di cosa si tratta). Finalmente si intravedono i ghiacciai, deviamo e attraversiamo la cittadina di Prato allo Stelvio e io (Topu) vengo investito da ricordi di infanzia, ma abbiamo poco tempo per queste emozioni e occorre fare spazio per le nuove che ci attendono.
Ci prepariamo ad affrontarLo vestendoci con gli impermeabili e partiamo: il primo tornante è il numero 48 ciò significa che ne mancano ancora 47!!! mammamia, mentre ci arrampichiamo mantenendo il gruppo molto compatto lo spettaccolo che ci circonda è sempre piu agghiacciante, rocce e ghiaccio ci fanno da sfondo, man mano che si sale ci si accorge che l'atteggiamento comune dei personaggi che si incontrano è molto famigliare, auto, moto e bici sembrano dirsi: "siamo tutti nella stessa impresa" e c'è collaborazione e comprensione nel momento in cui si sbaglia un tornante o si vorrebbe sfogare la manetta.
la strada è un'imponente serpentone che si arrampica su un'immenso masso alto 2758m, e noi siamo i sui piccoli parassiti a due ruote che ci serviamo di lui per raggiungere la vetta.
partenza ore 8 dal piazzale "ognuno ci mette il tempo che deve"...e infatti si parte alle 8 e mezza abbondanti ma con i serbatoi pieni!!!
All'appello rispondono: un'assonnato pino con una nudissima (senza borse e palle varie) Suzzuki GSR, un'esaltato Fabio a cavallo di una fiammeggiante e carichissima Ducati S2R, Un mattiniero Topu accompagnato da una superchilometrata Kwasaki ER-6n e un chopperoso Lucaz con una chopperosa Honda VTX carica come un mulo.
Orami la vallassina è un po' come fosse il corridoio di casa nostra quindi la percorriamo quasi ad occhi chiusi, ma gia lì lo spirito cameratista del biker si fa sentire continuandoci a fare gesti di conforto e tenendo d'occhio le BORSE degli altri; arrivati in val chiavenna siamo rallentati da qualche automobilista che però ci lasciamo alle spalle quando puntiamo per san moritz. Superato il confine svizzero decidiamo di esorcizzare Pino sostando al benzinaio storico ove perse il suoi averi quel di che fu.
Ora la strada si fa interesante, tornanti, rettilenei, curvette, curvoni, sorpassi e... il Maloja e li che ci attende, le moto chiedono un meritato riposo come cavalli assetati che arrancano in alta quota; ma c'è un cavaliere, però, che non sente questo richiamo ed il povero cavallo di Pino prosegue la sua corsa fino a San Moritz (già da qui si può intuire il ruolo che ha a vuto il sempreverde sopranominato) contrariamente ai canoni istituiti dal codice dei centauri cinisellesi.
Recuperato il distratto biker proseguiamo per le strade svizzere masticando l'asfalto e facendo scorrere forte l'adrenalina nelle nostre vene ad ogni sorpasso.. ma approposito ad ASFALTO: io (topu) ho deciso di misurare la consistenza di tale manto stradale tentando di fare del motocros ad una rotonda e cascando come una pera sul suolo straniero (santi paratelai!!!!), ma mi rialzo con qualche mini graffio alla moto e all'orgoglio.
Il paesaggio è fantastico: sterminate pianure alternate da strette gole rocciose, centauri da ogni direzione e mano sinistra sempre pronta al saluto; dopo un gioco di sorpassi e contro sorpassi con un gruppo di menosi BMWisti e supersportivi (e menosissimi rompiballe) TMAXisti arrivaiamo al confine austriaco, ci rifocilliamo noi e le moto con cibo e benza svizzera prima di varcare la soglia dello stato.
Il paesaggio cambia poco, solo le pianure sono più sterminate, come i nostri pensieri di libertà, ognuno nel suo casco cantava canzoni e ascoltava i propri sentimenti, abbiamo fatto tratti di starda in cui c'eravamo solo noi quattro e le nostre motociclette, purtroppo non trovo le parole per descrivere il momento, forse perchè non ce ne sono.
innsbruck è ormai vicina, ancora qualche km immezzo al verde e finalmente varchiamo la soglia della città.
La atraversiamo lentamente ponendoci come obbiettivo un campeggio alle porte del capoluogo, ma forse non era un pensiero comune!! Infatti Pino prende la testa del gruppo e con un nervoso accostamento ci ferma, si leva il casco e , alle facce attonite degli altri che si chiedevano il perchè di tale gesto, risponde: "NON SI PUO' ANDARE AVANTI COSI'"... dopo una risata generale ne approffittiamo per riposare e organizzare meglio le idee.
Finalmente troviamo un posto per la notte (non prima di aver chiesto informazioni in un inglese improbabile).. montiamo le "utilissime" tendementre discutiamo con un tedesco sulle prodezze della ducati e dei ducatisti (da notare che tale personaggio nn spicicava una parola in inglese.. ma viva il linguaggio dei gesti).
Il gruppo decide di passare una piacevole serata in centro, ma non si aspettava che ci fosse "la sagra della gnoccas"...mammamia, inutile dire che innrbuck c'è piaciuta in tutto e PER tuttE.
Dato il divieto di circolazione (e di casino) dopo le 11 di sera, ci ritiriamo presto nei nostri sacchiapelo.. ma non nelle nostre tende, infatti abbiamo passato una piacevole notte sotto un cielo stellato... buonanotte
(...continua...)
dopo settimane di latitanza riprendo e concludo... scusate tanto!!!
Veniamo svegliati all'alba da un lontano suono di campane che chiamavano messa (alle SEI!!) e dopo esserci rigirati nei sacchiapelo per un po' decidiamo di alzarci, un cielo plumbeo ci accoglie al nuovo giorno, dunque smontiamo di fretta e furia le "utilissime" tende e paghiamo il conto ad un campeggiatore pignolo... ma economico!
Destinazione: Italia, Percorso: passo del Brennero senza autostrada, Difficoltà: sarebbe stato semplice con della segnaletica stradale decente... infatti siamo costretti a fermarci per riordinare le idee, forse attratti dalla mia fumante errina (radiatore bagnato) o da un motociclista simile a batman (pino con la mantellina) le polizia austriaca ci avvicina, dopo un discorsetto in un improbabilissimo inglese abbondantemente gesticolato gli sbirri si propongono di accompagnarci.. cosa? Sì ci accompagnano per almeno 3 km, dopo di che ringraziamo e ci separiamo.
La strada è piacevole, attraversiamo qualche paesino molto tirolese e ci fermiamo solo a recuperare i pezzi che Fabio lascia per strada (copri borse.. foulard...), il Brennero non ha niente di eccezionale apparte una spaventosa autostrada soprelevata e uno strudel ottimo che ci godiamo insieme ad un cappuccino.
Proseguiamo in Italia per strade ancora molto scorrevoli e piacevoli.. qualche dubbio sulle vie da percorrere ma ce la caviamo e ci dirigiamo verso Merano passando per il passo del Giovo: sembrava un passo del cavolo dalla cartina (nn avevamo letto la quota) ma la strada diventa sempre più impegnativa e interessante, ottima visibilità, poche macchine e ben'educate, l'ideale per le due naked bicilindriche che prendono la testa e la allungano come fossimo una giraffa, il resto del corpo è costituito dalla quattrotempi guidata dal sempreverde Pino che sostiene moralmente la ciopperona di Lucaz (non è forse una moto da montagna ma il pilota si difende bene tirandola nn male su per l'asfalto inclinato); gli ultimi tornanti meritano tutta la fatica e le schiene rotte data la loro collocazione immezzo al verde e l'ottimo stato dell'asfalto (una pista naturale wow!!).
Come sempre in cima ad un passo si trovano gruppi di fratelli motociclisti e simpatici personaggi sempre pronti a scattarti una foto!!
Ma non abbiamo tempo da perdere, in sella che si parte alla volta di Merano.
Attraversata la "metropoli" sud tirolese ci dirigiamo verso lo Stelvio lungo una via ampia e rilassante (passiamo anche sotto il castello della fors ma solo topu sa di cosa si tratta). Finalmente si intravedono i ghiacciai, deviamo e attraversiamo la cittadina di Prato allo Stelvio e io (Topu) vengo investito da ricordi di infanzia, ma abbiamo poco tempo per queste emozioni e occorre fare spazio per le nuove che ci attendono.
Ci prepariamo ad affrontarLo vestendoci con gli impermeabili e partiamo: il primo tornante è il numero 48 ciò significa che ne mancano ancora 47!!! mammamia, mentre ci arrampichiamo mantenendo il gruppo molto compatto lo spettaccolo che ci circonda è sempre piu agghiacciante, rocce e ghiaccio ci fanno da sfondo, man mano che si sale ci si accorge che l'atteggiamento comune dei personaggi che si incontrano è molto famigliare, auto, moto e bici sembrano dirsi: "siamo tutti nella stessa impresa" e c'è collaborazione e comprensione nel momento in cui si sbaglia un tornante o si vorrebbe sfogare la manetta.
la strada è un'imponente serpentone che si arrampica su un'immenso masso alto 2758m, e noi siamo i sui piccoli parassiti a due ruote che ci serviamo di lui per raggiungere la vetta.
in cima ci attende un'immenso parco-moto, e dei panini con salsiccia e crauti servito da due pittoreschi tirolesi!!
Dopo aver assaporato l'aria della montagna più alta fino ad ora toccata con le nostre gomme ripartiamo verso Bormio.
La strada in discesa è ancora mozzafiato e per qualcuno anche mozzabenza, il ducatone (the italian ingenier's error..va be l'inglese) si dimostra una beona e tanto per cambiare Fabio rimane a secco... ma con un gran culo riesce arrivare al benzinaio senza spingere: 5 km di discesa a motore spento!!!
Il resto del viaggio è stato un pò una palla perchè eravamo stanchi e poi c'erano dei lavori che ci hanno fatto disperdere per la val tellina, ci fermiamo solo per ricompattare il gruppo ormai smembrato e per una coca ma.. fatalità: tanto fortunato con la benza quanto sfigato con la strada, una disconnessione traditrice porta il nostro ducatista a saggiare il terreno, ma per fortuna la bassissima velocità (praticamente fermo) e le ottime borse laterali parano il colpo limitando i danni ad uno specchietto molle e graffiato!!
Dopo questa disavventura si torna a casa passando per il nostro solito corridoio "vallassa".
Una volta a casa guardiamo il contachilometri: quasi 830km in 2 giorni... fantastico!! un'assaggio dell'estate che ci aspetta e una passione della quale non ci si puo non innamorare!
Grazie ragazzi!!