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Ragazzi che dire… quasi 12 ore di viaggio più di 400 km.... una costante emozione.
Qualche giorna fa Fabio propone una gita: giro completo del lago Maggiore, con tappa al lago di Naret (2500 mt di altezza) per la domenica, tutti presenti tranne Pupo (cioè il sottoscritto)… che però alla fine riesce a essere presente, quindi gruppo al completo se non fosse che alla mezzanotte di sabato Lucaz (con la sua nuova honda vtxyz1300), chiama Pino avvisandolo della sua assenza: siamo rimasti in cinque.
Domenica ore 9 più o meno ci si ritrova tutti sul solito piazzale, dopo gli ultimi accertamenti sulla strada da percorrere, carichi di panini e di euforia si parte… dopo un 80ina di km in autostrada (terra di Pino dove grazie ai suoi quasi 100 hp può permettersi umilianti sorpassi per poi rallentare e mostrare la “L” di loser, ma come poi vedremo nelle foto il vero loser è…) e provinciale e dopo aver insultato dei maratoneti per aver tentato di sabotare la nostra gita, raggiungiamo il lungo lago, e da qua la cosa inizia a diventare interessante, tratti di strada ricca di curve intervallate da qualche paesino, non ci può fermare nessuno… a parte la spia della benza della mia moto che da rosso lampeggiante diventa rosso fisso… sosta… piccolo rifornimento giusto per oltrepassare la dogana a si riparte. Dopo poco raggiungiamo Luino, che a pino fa venire in mente i panzarotti del famoso luini, oltrepassiamo la dogana e al primo benzinaio ci fermiamo, appello: Fabio, Pupo, Topu, c’è anche Pino… ma Max? poco dopo suona il cellulare… è Max che ci avvisa che SPERA di essere rimasto senza benza… riempiamo un bottiglia di plastica con pò di benza e il coraggioso pino va a soccorrere il povero Max… dopo qualche minuto sono di ritorno, avvistiamo la prossima tappa Locarno che stava dall’altra parte del lago Maggiore, si
riparte…
Arrivati a Locarno si cerca di capire qual è la strada da percorrere per raggiungere la famigerata meta… dopo il consulto Topu-Fabio si riparte, usciamo dal centro abitato e la strada inizia a diventare entusiasmante curvoni larghi e velocità sostenuta… ma ad un certo punto il capo branco Fabio (detto anche zanna appunta per questa sua dote) dice stop! Un altro consulto alla cartine e si torna indietro di qualche chilometro per poi finalmente prendere la giusta via… subito io e Fabio facciamo notare il carattere NOSTRO e dei NOSTRI bicilindrici meno potenti ma in questo caso più performanti staccandoci dal gruppo, la strada è uno spettacolo: rettilinei, sali scendi, curve veloci e meno veloci, fino ad arrivare alla parte dei tornanti, stretti ripidi, che all’inizio ci mettono un poco in difficoltà ma alla fine riusciamo a domare con coraggio… oltre alle curve è entusiasmante anche il paesaggio: si passa dall’antico paesino di montagna, al bosco, per poi attraversare un tunnel scavato nella roccia fino ad arrivare ad una imponente diga (la diga del Sambuco). Da li in poi la strada diventa quasi impraticabile.
Asfalto disconnesso, strada stretta, insomma velocità di crociera ma tanta ansia di arrivare per vedere l’ormai rinomato lago di naret… dopo qualche chilometro raggiungiamo un una piccola pianura in mezzo alla valle attraversata da un ruscello, bel posto per mangiare ma preferiamo proseguire fino al famoso lago, ma… strada chiusa…caspita… ci dispiace un pò, ma il bel posto, la fame, la soddisfazione della strada fatta, ci mettono il cuore in pace… ore 14.00 si mangia! Appena finito il pranzo ci avventuriamo per un sentiero, per arrivare a toccare una chiazza di neve… dopo una decina di minuti e qualche chiacchera riusciamo nel nostro intendo... la troviamo vicina al ruscello, e qua ci esibiamo in tutta la nostra demenza: il primo gioco è colpire lo sfaticato Pino (che non è un arbusto ma il nostro amico) con delle palle di neve, e con una combo viene colpito dopodichè si passa alla foto più simpatica alla più demente (quest’ultima è con il bollino rosso non si può mostrare altrimenti i moderatori chiudono il forum)… dopo le nostre esibizioni e un Max ridotto i mutande (non perché povero ma perché i pantaloni che una volta gli stavano comodi hanno ceduto), ci accingiamo a recuperare le moto, per raggiungere la diga vista all’andata... Questa suscita varie emozioni, paura, curiosità, esaltazione, arrivati a metà diga, il quasi ingegner Tonussi nota e fa notare le correnti ascensionali e si procura un foglio di carte per… ingegnere aerospaziale… fare un aeroplanino che riesce a far fluttuare nell’aria per vari secondi e che poi però si va a schiantare sulla diga atterrando poi in acqua (gli auguriamo tutti di avere più successo nella sua carriera ingegneristica). Anche qua varie foto ricordando a pino la sua “L” preferita… e si riparte con meta Locarno… dopo qualche chilometro notiamo che il nostro amico Max fa fatica a tenere il passo, non si sente bene, brividi di freddo, ma sprezzante
del pericolo non abbandona e un po’ al rilento cerca di tenere il passo… ma si sa le sfighe sono come le ciliegie una tira l’altra, in prossimità di Locarno Max rallenta bruscamente osservando il suo piede sinistro… la leva del cambio si è allentata, ma nulla di preoccupante, faccio la diagnosi mentre l’ingegnere apre la sella e prende la trousse degli attrezzi estraendo un brugola del “6”… riparato il danno si riparte costeggiando il lungo lago del Sambuco ed ancora una volta la strada torna ad essere ricca di curve, si riaprire il gas, con l’intenzione di fare il pieno in terra svizzera: purtroppo a capo del gruppo c’ero io che, distratto dalle curve, non mi accorgo di essere arrivato alla dogana, con non pochi insulti da parte dei miei simpatici compagni di viaggio, io Max e Topu ritorniamo in Svizzera per il pieno… ci incontriamo poco dopo la dogana… ora c’è una nuova meta… “gelato”… ci fermiamo in un bar fornitissimo solo di maxibon o il maxi cono all’amarena… cmq chi si accontenta gode e noi oggi abbiamo goduto abbastanza… quindi stavolta ci accontentiamo… ed ancora una volta si riparte: passiamo per stresa, bellissima città sulla sponda ovest del lago dove al posto delle private ville ci sono lussuosissimi alberghi mille stelle… evitiamo grazie al pronto intervento di amici centauri un posto di blocco e via dritto fino all’autostrada… appena entrati in autostrada notiamo che il passo non è dei migliori ma felici delle nostre due ruote, tra un tratto in corsia d’emergenza e uno a zizagare tra le auto arriviamo in fretta alle porte di Milano dove c’era una pattuglia che ci stava aspettando in corsia d’emergenza ma che fortunatamente abbiamo avuto la prontezza di evitare… alla fine siamo arrivati al casello, ma un malintenzionato stava per rovinarmi la festa tamponandomi mentre stavo pagando… fortunatamente sia io che moto eravamo ok!! Prossima ed ultima fermata ilnostro affezionatissimo piazzale che raggiungiamo in pochi minuti per raccontarci le ultime gioie e non… infatti l’unica nota negativa è stata un presunto autovelox svizzero centrato a velocità non troppo regolare, mentre sbagliavamo strada, insomma quella strada proprio non dovevamo farla…
Cmq nel complesso grandissima giornata, ricca di avventure e a volte sfighe ma fa anche quello parte delle emozioni che giornate come queste ti possono regalare…
Spero di non avervi annoiato ma la giornata è stata davvero lunga e intensa
Qualche giorna fa Fabio propone una gita: giro completo del lago Maggiore, con tappa al lago di Naret (2500 mt di altezza) per la domenica, tutti presenti tranne Pupo (cioè il sottoscritto)… che però alla fine riesce a essere presente, quindi gruppo al completo se non fosse che alla mezzanotte di sabato Lucaz (con la sua nuova honda vtxyz1300), chiama Pino avvisandolo della sua assenza: siamo rimasti in cinque.
Domenica ore 9 più o meno ci si ritrova tutti sul solito piazzale, dopo gli ultimi accertamenti sulla strada da percorrere, carichi di panini e di euforia si parte… dopo un 80ina di km in autostrada (terra di Pino dove grazie ai suoi quasi 100 hp può permettersi umilianti sorpassi per poi rallentare e mostrare la “L” di loser, ma come poi vedremo nelle foto il vero loser è…) e provinciale e dopo aver insultato dei maratoneti per aver tentato di sabotare la nostra gita, raggiungiamo il lungo lago, e da qua la cosa inizia a diventare interessante, tratti di strada ricca di curve intervallate da qualche paesino, non ci può fermare nessuno… a parte la spia della benza della mia moto che da rosso lampeggiante diventa rosso fisso… sosta… piccolo rifornimento giusto per oltrepassare la dogana a si riparte. Dopo poco raggiungiamo Luino, che a pino fa venire in mente i panzarotti del famoso luini, oltrepassiamo la dogana e al primo benzinaio ci fermiamo, appello: Fabio, Pupo, Topu, c’è anche Pino… ma Max? poco dopo suona il cellulare… è Max che ci avvisa che SPERA di essere rimasto senza benza… riempiamo un bottiglia di plastica con pò di benza e il coraggioso pino va a soccorrere il povero Max… dopo qualche minuto sono di ritorno, avvistiamo la prossima tappa Locarno che stava dall’altra parte del lago Maggiore, si

Arrivati a Locarno si cerca di capire qual è la strada da percorrere per raggiungere la famigerata meta… dopo il consulto Topu-Fabio si riparte, usciamo dal centro abitato e la strada inizia a diventare entusiasmante curvoni larghi e velocità sostenuta… ma ad un certo punto il capo branco Fabio (detto anche zanna appunta per questa sua dote) dice stop! Un altro consulto alla cartine e si torna indietro di qualche chilometro per poi finalmente prendere la giusta via… subito io e Fabio facciamo notare il carattere NOSTRO e dei NOSTRI bicilindrici meno potenti ma in questo caso più performanti staccandoci dal gruppo, la strada è uno spettacolo: rettilinei, sali scendi, curve veloci e meno veloci, fino ad arrivare alla parte dei tornanti, stretti ripidi, che all’inizio ci mettono un poco in difficoltà ma alla fine riusciamo a domare con coraggio… oltre alle curve è entusiasmante anche il paesaggio: si passa dall’antico paesino di montagna, al bosco, per poi attraversare un tunnel scavato nella roccia fino ad arrivare ad una imponente diga (la diga del Sambuco). Da li in poi la strada diventa quasi impraticabile.


Cmq nel complesso grandissima giornata, ricca di avventure e a volte sfighe ma fa anche quello parte delle emozioni che giornate come queste ti possono regalare…
Spero di non avervi annoiato ma la giornata è stata davvero lunga e intensa
8 commenti:
Bella giornata.
Peccato di avervi dovuto fare aspettare 1000 volte, ma ero veramente ai minimi storici, mi ha superato anche un Burgman/Tmax, penso di abbandonare le due ruote dopo questa umiliazione.
COME CI PUO' ESSERE LA DOMENICA POMERIGGIO, IN UNA LOCALITA' TURISTICA UN BAR CHIUSO?!?!
MA SI PUO' ESSERE COSI' PIRLA?!!?
Ma che te le dico a fà.... STI PIRLA (quelli del bar)!!!
Comunque un giro della madonna... belle le strada, ma altrettanto belli i paesaggi... prima il lago maggiore, poi i monti, poi ancora il lago... FANTASTICO!!
Peccato che esistono i limiti di velocità... approposito domani devo andare in posta a ritirare una RACCOMANDATA... non sarà mica una multa!!!
ahhh dimenticavo!!
GRAZIE FABIO PER IL GIRO... MENO MALE CHE CI SEI TU NELLA COMPAGNIA CHE ORGANIZZI LE GITE!!!
GRAZIE ANCORA FABIO
ehhh ma quanto te la meni... per un giro che hai organizzato... ci hai fatto perdere mille volte!!! :D
Alla fine bisogna ringraziare il mio collega che mi ha spiegato la strada.... però io sono un MENOSO!!!! ahahah
E poi.. io non vi ho mai fatto perdere.... ahahahhaha!!! CAZZATA!!!!
io vogli la foto del doppio looooooooser :D
vai a cagare PIRLA!!
Ma topu dove diavolo è finito??!?!?!? E' scappato con le foto!?!?!?!?
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